L’ultimo La sala permanente del Museo storico è intitolata al poeta medievale Juan Alfonso de Baena ed esibisce alcune delle documentifondamentali della storia del comune, insieme alla galleria di personaggi illustri di Baena, tra i quali spiccano per grandezza e importanza delle loro opere Juan Alfonso de Baena e José Amador de los Ríos. Uno dei gioielli della sala è il primo facsimile nel colore del Canzoniere di Baena ma prima della vetrina in cui è esposta, troveremo sulla parete, accanto alla porta d’ingresso, alcuni tele del XVIII secolo con iscrizioni relative alla fondazione e agli obblighi spirituali dell’Hospital de Jesús Nazareno. Juan a loro, una rappresentazione de La Caridad romana, opera del pittore Diego de Monroy, nato in città nel 1786. In questo spazio sono esposte anche le riproduzioni di alcuni dei più importanti e antichi documenti dell’Archivio Storico di Baena, oltre a un’ampia raccolta di libri e documenti relativi ad alcuni dei più importanti e antichi documenti dell’Archivio Storico di Baena, oltre a un’ampia raccolta di libri e documenti relativi ad alcuni dei più importanti e antichi documenti dell’Archivio Storico di Baena. baenenses di più illustremolti dei quali presenti nella galleria che occupa la parete frontale della sala.
Vista parziale della Sala VIII del Museo storico.
La Carità romana, opera di Diego de Monroy.
Il
canzoniere Baena
è un compendio delle opere di numerosi poeti della fine del XIV e dell’inizio del XV secolo, compilato dal poeta Juan Alfonso de Baena. È dedicato al re Juan II di Castiglia, , grande appassionato di questo tipo di letteratura. Si stima che la compilazione sia stata effettuata tra il 1426 e il 1445, rendendolo il primo canzoniere conosciuto in Castiglia, ispirato ad altri di carattere simile galiziano-portoghese.
Il manoscritto originale non è sopravvissuto e la copia della metà del XV secolo che esisteva nel monastero di El Escorial fu saccheggiata e venduta alla Biblioteca Nazionale di Francia, dove si trova attualmente. La prima edizione a stampa del Cancionero fu pubblicata a Madrid nel 1851 da Pedro José Pidal. Nella Sala VIII del Museo Storico è conservato il primo fascicolo a colori del Cancionero de Baena, realizzato esclusivamente per la ricerca e l’uso del Museo Storico locale.
Nel 2000, Emilio Rosales, un tuttofare di Baen, ha scritto i testi di alcuni tanguillos in cui ha fatto un breve ritratto di alcuni dei suoi più illustri compatrioti. Questa composizione sarebbe stata inclusa nel DVD “Arte Flamenco” registrato dallo stesso cantaor nel 2015.