I primi riferimenti al castello di Baena sono riportati dagli storici musulmani alla fine del IX secolo, durante le rivolte del ribelle Omar ibn Hafsún contro l’emirato di Córdoba. Medina Bayyenail nome con cui la località sarebbe apparsa durante il periodo musulmano, sarebbe venuto a contenere la capitale di un Cora e quindi avrebbe avuto una cittadella in cui avrebbero alloggiato la guarnigione militare e il governatore della provincia, che avrebbe avuto la sua residenza nella fortezza o nel castello costruito a una delle sue estremità.
Durante il Periodo almohadeA metà del XII secolo, a seguito di una serie di lotte interne ad al-Andalus, le mura e il castello di Baena vennero rinforzati e vennero istituiti sistemi difensivi quali la voci in curva che ancora persistono nel Arco scuroLa torre della Consolazione e la torre centrale della facciata sud della fortezza. Iniziò un periodo di decadenza in cui la popolazione diminuì a causa dell’epurazione attuata contro gli Almoravidi e, sebbene la sua passata grandezza si mostrasse ancora con forza sul colle dell’Almedina, quando le truppe di Fernando III. il SantoQuando arrivarono alle sue porte, il 24 agosto 1241, la popolazione si era già arresa con un patto di capitolazione e non opponeva resistenza. Il castello, con le sue difese migliorate, divenne uno dei più importanti di Córdoba e un temuto bastione di confine con il regno nazarí di Granada. Questo fatto ha fatto sì che durante il tardo Medioevo Baena fosse teatro di importanti eventi storici e la sua fortezza, che apparteneva alla Corona, serviva da alloggio per le più alte personalità del regno. Rimase tale fino a quando il re Giovanni I di Castiglia la cedette come signoria al maresciallo Diego Fernández de Córdoba, una donazione che, dopo l’opposizione del vicinato, sarebbe stata approvata a metà del XV secolo, creando così la testa degli Stati di Baena e Cabra, a cui si sarebbero aggiunti anche Albendín, Doña Mencía, Iznájar, Rute e Zambra.
Dopo la fine della Guerra di Granada, il suo carattere militare fu trasformato in palazzo e furono intraprese grandi e sontuose riforme per farne la residenza principale dei conti di Cabra e dei signori della città. Questo fu un periodo di grande mecenatismo nella città, con la fondazione del monastero di Madre de Dios e dei conventi di San Francisco e Santo Domingo. La cappella del conte fu eretta a Santa María la Mayor, dove poi sorse l’abbazia di Rute. Baena divenne il prototipo di città signorile e il suo palazzo-castello il simbolo del potere nobiliare, il cui apice fu raggiunto nel 1566, quando Filippo II concesse al 5° conte, Gonzalo Fernández de Córdoba, il titolo di Duca di Baena.
Nel corso del tempo, e soprattutto dopo che gli ultimi signori della Villa cessarono di abitarla, le strutture interne furono modificate, ma la struttura rimase pressoché intatta fino alla fine del XIX secolo. 1879quando la famiglia nobile vendette la fortezza e cominciò ad essere utilizzato come cava e nel suo perimetro sono stati eretti diversi edifici. Tra il 1927 e il 1959 vennero installati dei serbatoi d’acqua prima nella piazza d’armi e poi nell’intera struttura inferiore, causando gravi danni storici che mantennero la struttura in uno stato di rovina. Nel 2015 è stato portato a termine un processo di restauro e valorizzazione che ha ripristinato parte del suo passato splendore. I lavori, iniziati dieci anni prima, hanno permesso di consolidare le torri e le mura rimanenti e di ripristinare i volumi di quelle che avevano cessato di esistere. Tutto questo lo ha portato a essere riconosciuto a 2017 come miglior progetto architettonico dell’anno nella categoria Architettura+Conservazione dei prestigiosi
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e, soprattutto, ha permesso la valorizzazione di una delle enclave più rilevanti della storia di Baena.
Facciata della Puerta del Campo intorno al 1910.
Nido di mitragliatrici in una delle torri.
La cittadella ( dall’arabo al-qaṣbah “la cittadella”) era un recinto urbano fortificato destinato alla residenza del governatore della Cora (provincia musulmana) e che ospitava anche una guarnigione che spesso formava un piccolo quartiere militare con alloggi e servizi, costituendo una cittadella. Così è nata la Almedina baenense che, come altre di origine simile, era associata ad un alcázar o castello situata ad un’estremità, indipendente dalla cittadella stessa e dal resto della città, con difese e ingressi propri che, nel caso di Baena, sono documentati dal barbacane sulla facciata nord e dal Puerta del Campo. In caso di assedio, le popolazioni dei centri urbani in cui si erano insediate si rifugiavano dietro le mura, e c’era anche un grande spazio per il bestiame, l’albacar, che nel caso di Baena avrebbe avuto più di 6.000 m2 e si sarebbe identificato con l’attuale Plaza de Palacio.
Residenza di governatori arabi, temuto baluardo di confine con il regno di Granada, culla di una delle più importanti signorie del Medioevo, il castello di Baena rimane un fedele testimone delle vicissitudini della storia.