Il Museo Storico di Baena possiede una magnifica collezione di pezzi che, in ordine cronologico, sono esposti come segue. È distribuito su tre piani dove sono presenti anche spazi per il deposito, le conferenze e le mostre:
Camera I. Dedicate alla preistoria e al mondo iberico, sono particolarmente rilevanti le sculture zoomorfe, soprattutto feline, e la grande collezione di ex voto in pietra del santuario di Torreparedones. Armamenti, pezzi architettonici e un’interessante collezione di monete completano questa sala, che conduce al cortile principale dell’edificio, dove si trova una triade scultorea in marmo che rappresenta gli imperatori divinizzati Augusto e Claudio, nonché l’imperatrice Livia, una delle donne più influenti della storia.
La Sala II è dedicata alla scultura romana e, oltre allan aggiunta alla città che esisteva nell’attuale parco archeologico di Torreparedones (Ituci Virtus Julia, secondo alcuni autori, o Bora, come suggeriscono ricerche più recenti), a Baena si trovavano anche altri importanti centri urbani, come Iponoba (Cerro del Minguillar) o il Municipio Contributo Ipscense (Cerro de la Aldea, accanto al Cortijo de Izcar), che hanno fornito a questo museo sculture di altissimo livello, esposte accanto ai piedistalli di altri, nella sala di cui ci occupiamo, dedicata allo storico locale Valverde y Perales.
La sala IV ospita laa collezione numismatica del museo comprende più di 2.000 monete, oltre ad anelli e altri gioielli romani di singolare importanza. Accanto a loro, Diversi elementi costruttivi, come frammenti di colonne o capitelli, ci parlano dell’architettura dell’Impero, la stessa che sviluppò una Cultura ampiamente documentata nei pezzi esposti nella Sala V dove, a giudicare dall’archeologia, la romanifestazione dell ‘attuale territorio di Baença era un fatto indiscutibile.
All’ultimo piano del Museo si trova la Sala VII, dedicata al Medioevo. Rappresenta laTarda antichità con vari materiali di epoca visigota (placchette decorate a stampo, fibbie per cinture e vasi in ceramica di ambiente funerario, oltre a un anello paleocristiano con il nome di Sabina e una riproduzione del Crismon di Baena scomparso). Da parte sua, ill periodo musulmano è rappresentato anche da elementi ceramici legati all’antica Bayyena.
Infine, dall’età moderna e Età moderna e contemporanea , sono esposti alcuni stemmi araldici della località, accanto ai quali si trova la Sala VIII, chee offre alcuni documenti fondamentali sulla storia del comune, insieme a una galleria di illustri personaggi locali, tra cui spiccano per la grandezza e l’importanza delle loro opere Juan Alfonso de Baena e José Amador de los Ríos. Uno dei gioielli della sala è il primo facsimile a colori del Cancionero de Baena, realizzato esclusivamente per lo studio e l’esposizione in questo museo.
Cortile principale del Museo storico di Baena.
Statuaria romana nella Sala II del Museo.
Nonostante le importanti scoperte effettuate nel corso degli anni e la presenza di una Società Archeologica creata all’inizio del XX secolo, Baena non ha avuto uno spazio museale dedicato alle diverse culture che hanno lasciato la loro impronta sul territorio fino alla fine del XX secolo. In origine, il Museo occupava solo una parte del primo piano della Casa de la Tercia, esponendo una collezione modesta che, tuttavia, rispondeva allo scopo didattico di questo tipo di istituzione e serviva da stimolo per le numerose donazioni che, a partire da quel momento, il Municipio locale iniziò a ricevere. Tuttavia, il fermo impegno dell’amministrazione comunale nei confronti del patrimonio archeologico e gli scavi effettuati nel sito archeologico di Torreparedones hanno fatto sì che questa stanza primitiva, in cui per più di un decennio sono state esposte alcune scarne tracce dello sviluppo storico di Baen, finisse per diventare uno dei musei più importanti dell’Andalusia. Uno spazio in crescita che ha finito per occupare l’intero edificio in cui prima era modestamente ospitato.
Il Museo Storico di Baena occupa un posto di rilievo a livello nazionale sia per la grande collezione di pezzi iberici esposti, sia per la notevole raccolta di sculture romane esposte nei suoi diversi spazi.